Studiare all'estero, come funzionano i corsi universitari?
22/07/2022Hai intenzione di studiare all'estero e validare il titolo di studio ottenuto in Italia? Scopri come fare in questo articolo dedicato ai corsi universitari
Hai intenzione di studiare all'estero e validare il titolo di studio ottenuto in Italia? Scopri come fare in questo articolo dedicato ai corsi universitari
Oggi è sempre più frequente l'abitudine di studiare all'estero, a causa di agevolazioni particolari in termini economici e per le modalità offerte (ad esempio, l'eLearning e lo studio a distanza).
Tuttavia, dopo aver seguito uno dei tantissimi corsi di studio disponibili all'estero, e dopo aver ottenuto la relativa certificazione, potresti voler richiedere il riconoscimento del titolo di studio anche in Italia. Questo, infatti, è stabilito dalle normative europee che prevedono la possibilità di validare i titoli di studio in tutti i Paesi Membri.
Sia che tu abbia studiato in presenza o a distanza, tale procedimento è possibile secondo le procedure che vedremo di seguito. In questo modo, potrai utilizzare a pieno titolo la tua certificazione anche in Italia per qualsiasi finalità prevista dalla legge.
Grazie alla Convenzione di Lisbona, recepita in Italia con la Legge 11 luglio 2002, n. 148, è stato introdotto il concetto di "riconoscimento finalizzato" del titolo estero.
È quindi fondamentale conoscere lo scopo e la finalità per cui si chiede il riconoscimento in Italia prima di cominciare la procedura valutativa, tenendo conto delle differenti procedure esistenti e dei vari enti preposti. Continua a leggere per scoprire quali sono.
Capire quale sia lo scopo del riconoscimento richiesto può aiutare a capire fin da subito quali siano la procedura e l’ente più adeguati. Ogni categoria (Riconoscimento accademico, Riconoscimento non accademico e Riconoscimento professionale) può avere scopi e riferimenti normativi diversi. A tal proposito, è possibile consultare la pagina dedicata su CIMEA, il centro nazionale d'informazione sul riconoscimento dei titoli di studio conseguiti all'estero.
Come indicato sul sito web del MUR (ex MIUR), il riconoscimento in Italia comporta un percorso differente in base alla destinazione d'uso: deve conferire valore legale al titolo attraverso il riconoscimento accademico, o deve permettere l’accesso ai concorsi pubblici e benefici specifici?
Dopo averlo chiarito, si possono attivare due diversi procedimenti, ovviamente regolati da norme differenti. Queste ultime stabiliscono il processo amministrativo da avviare e i documenti da presentare per ottenere:
il giudizio di riconoscimento finalizzato (la vecchia Equivalenza), ovvero un giudizio collegato a un caso specifico con cui si accerta che il titolo di studio estero equivale a un titolo di studio italiano, senza conferire valore legale;
la dichiarazione di riconoscimento accademico (la vecchia Equipollenza), ovvero un’analisi dettagliata del percorso di studi, al cui termine l’atto dichiarativo conferisce valore legale al titolo riconoscendone la validità in Italia, e consentendone tutti gli usi ad esso collegabili.
Il riconoscimento finalizzato (equivalenza) dei titoli di studio esteri è contenuto in un provvedimento rilasciato per un motivo specifico, ed è valido solo se utilizzato a quel fine, per cui deve essere nuovamente richiesto ogni volta che si ripresenta il motivo d’interesse. Viene disciplinato dall’articolo 38 del D. Lgs 165/2001, dal decreto del Presidente della Repubblica 189/2009 e dall'art. 12, Legge 29/2006.
Questi ultimi due riferimenti normativi riguardano la procedura di riconoscimento di titoli acquisiti nei paesi aderenti alla Convenzione di Lisbona e la procedura di valutazione della corrispondenza di titoli e certificazioni comunitarie acquisiti nell’Unione Europea.
Il riconoscimento accademico, anche detto "equipollenza dei titoli di studio esteri", è invece un provvedimento con cui singoli Atenei attribuiscono a un titolo di studio conseguito all'estero lo stesso valore legale di un titolo di studio dell’ordinamento italiano.
Viene rilasciato a specifiche condizioni esclusivamente dagli Atenei italiani, quindi occorre inoltrare la domanda presso un Ateneo presente sul territorio nazionale. Il riconoscimento viene effettuato dalle autorità accademiche competenti entro i termini definito dalla legge. Le autorità accademiche possono:
riconoscere a tutti gli effetti l'equipollenza del titolo accademico estero con quello rilasciato dall'Ateneo, entro 90 giorni dall'invio dell’istanza;
riconoscere parzialmente il titolo per l'abbreviazione di un corso di studi italiano simile, a cui iscriversi per completare il percorso accademico e ottenere il titolo valido in Italia.
Un'operazione utile, in tal senso, è quella d'individuare un Ateneo in cui sia presente un corso di studi quasi identico a quello straniero già ottenuto: l'elenco di tutti gli atenei è disponibile a questo link.
Sai che è possibile studiare all'estero anche con la mediazione di un ente di formazione riconosciuto italiano? Il vantaggio è che la parte burocratica viene gestita direttamente dall'ente italiano, quindi in questo caso dovrai preoccuparti solo di studiare: tutti gli altri adempimenti vengono svolti dall'ente accreditato.
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